giovedì 28 novembre 2013

Del masochismo grafico (e comunicativo) del PD

L'altra sera, mentre tornavo a casa in quel di Bologna, ho visto sul parabrezza di un'auto questo volantino (che ho fotografato, perché in rete non ne ho trovato traccia):


È una brochure elettorale per le imminenti primarie del PD. C'è il solito faccione photoshoppato e un giochino di parole con il cognome del candidato che, sulle prime, potrebbe - dico potrebbe - anche risultare originale e interessante. Peccato che nella stessa campagna già Civati ha ampiamente utilizzato questo escamotage, modificando il suo cognome a seconda dei contesti e degli obiettivi: il suo blog, ad esempio, si chiama 'ciwati', mentre su Twitter ha lanciato l'hashtag 'civoti'.

Detto questo, però, al di là della scarsa originalità, c'è qualcosa che mi turba. Indugio ancora un attimo sulla parte testuale e come accade con le illusioni ottiche della Gestalt, a un tratto lo sfondo diventa figura e viceversa. Il 'per' passa per un momento in secondo piano e a saltare all'occhio sono le lettere rimanenti: c - u - l -o. Si, hai letto bene!

Dunque, non solo la trovata grafica fa si che l'(e)lettore focalizzi la sua attenzione sul cognome del candidato (senza dubbio particolare, tanto che Crozza ci ha già ironizzato su), ma lo fa offrendo il fianco a nuovi sfottò. Già me lo vedo un tizio infreddolito che, staccando il volantino dal parabrezza congelato, pensa tra sé e sé: "Guarda che bella faccia da cuperlo!"

martedì 19 novembre 2013

Prima lezione di... semiotica!

A tutti quelli che si chiedono che cos'è la semiotica, consiglio di dare uno sguardo al video qui sotto. È stato realizzato dall'Università di Catania nell'ambito della (bella) iniziativa "Prima lezione di...", che vede professori dell'Ateneo tenere delle lezioni introduttive su alcune discipline universitarie a dei ragazzi delle superiori. In questo caso, il prof. Sebastiano Vecchio illustra le prime nozioni di semiotica a partire da un approccio storico-filosofico. Buona visione!

sabato 2 novembre 2013

Il mio ultimo post per SemioBo

Dopo un breve periodo di stop dovuto alla stesura della tesi (tuttora in progress), sono tornato a scrivere per SemioBo. Questa volta ho provato ad analizzare uno spot di cui si è parlato molto negli ultimi tempi e che ha totalizzato quasi due milioni di views su YouTube. Il titolo dell'articolo è: Dal potere del prodotto a quello del sorriso. Riflessioni semiotiche sulla nuova campagna Oral B. Ecco le prime righe, il resto lo trovate su SemioBo. Buona lettura ;-)

Bello, poetico, commovente. Sono questi i commenti più frequenti in rete allo spot “Il potere di un sorriso” di Oral B, noto brand di P&G che produce spazzolini e prodotti per l’igiene orale. In effetti lo spot funziona: emoziona gli spettatori mettendo in scena soggetti appassionati. L’uomo al colloquio di lavoro o la bambina al parco fremono, tentennano, si imbarazzano. In più, le inquadrature, le scelte di montaggio e la colonna sonora aumentano l’effetto tensivo e ci tengono incollati allo schermo in attesa dell’happy ending.
Detto questo, però, ciò che rende particolarmente interessante lo spot non è tanto la dimensione “poetica” in sé, quanto la forte discontinuità con le precedenti comunicazioni del brand e, in generale, con quelle di settore. CONTINUA A LEGGERE