venerdì 12 luglio 2013

Quadrato semiotico degli utenti della Vesuviana

Sulla Circumvesuviana se ne sentono di tutti i colori: dagli scioperi selvaggi ai servizi di Striscia la Notizia, dalle risse in stazione alle interrogazioni parlamentari, dalle innumerevoli pagine Facebook di sfottò alle inchieste giudiziarie. Ma dei suoi utenti, invece, cosa sappiamo? Chi sono, cosa fanno e soprattutto, dove credono di andare?

Nelle interminabili ore di attesa in banchina, ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi. O meglio, ho visto umani fare cose che voi automuniti fareste fatica a credere. Tra una corsa soppressa e un ritardo abissale, ho osservato a lungo i passeggeri e alla fine, da buon semiotico, li ho "inquadrati" per bene. Ecco qui:

Quadrato semiotico degli utenti della Vesuviana

L'indignato (attivo)
Lo riconosci perché, in preda a una furia omicida, percorre in lungo e in largo la banchina, macinando chilometri. Sbraita, impreca, a volte bestemmia. Non può proprio farne a meno, deve esprimere il proprio dissenso. Poco importa se di fronte a sé ha un controllore arrogante o una docile vecchina. A seconda dei casi può proporre una petizione, telefonare a Striscia la notizia o pestare a sangue un macchinista.

Il rassegnato (passivo)
Magari non lo dice, ma in cuor suo ci spera sempre. Si augura che il suo treno non venga soppresso e che magari arrivi con un ritardo accettabile (la solita mezz'oretta). Per lui non c'è alternativa alla tanto bistrattata Vesuviana, o almeno ne è convinto. Resta pazientemente in attesa e intanto, tra sé e sé pensa: “Comm (e soprattutto quann) vene accussì cia pigliamm”.

L'avveduto (non-passivo)
Sotto sotto se l'aspetta, e così si anticipa, si organizza e ha sempre un piano "b". Spesso conosce a memoria gli orari dei mezzi pubblici di tutta la rete dei trasporti regionali e durante l’attesa coinvolge gli altri viaggiatori nell'elaborazione di un itinerario alternativo. Lo riconosci quando sbotta: “Sai che c'è di nuovo, vado a prendere la metro (o il pullman, o l'aliscafo o…)”.

L'allibito (non-attivo)
Fa tenerezza. Dopo aver ascoltato l'annuncio (rigorosamente in aramaico) che il suo treno è stato soppresso, resta fermo, con gli occhi sgranati, in preda al panico. Non sa che fare e cerca conforto negli altri passeggeri. Si tratta quasi sempre di turisti o viaggiatori occasionali, ignari del fatto che di questi tempi è più facile prendere un terno che un treno. A seconda della nazionalità puoi sentirlo esclamare "Oh my god!" o più comunemente "Uh maronn!".

E tu, mio sventurato compagno di viaggio, che tipo di utente sei?

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